San Rafael è un paese tutto riversato sul suo stradone principale. Ai lati case private e qualche negozio, ma soprattutto alberghetti e stazioni di servizio. Poco più di un luogo di passaggio insomma.
Il violentissimo temporale che ieri ci ha accolto da queste parti ha avuto almeno il merito di rinfrescare l’aria e di regalarci, stamattina, un cielo limpidissimo. La tappa di questa mattina è più agevole di quelli precedenti, soltanto 200 chilometri fino a Malargue: una “passeggiata” rispetto ai 500 chilometri di ieri, sotto un sole caldissimo e avvilente.
La pampa la attraversiamo ormai da giorni ma alla dimensione di questi spazi non sono riuscito ad abituarmi. Questa enorme macchia verde, completamente uniforme, disorienta. Per avere qualche riferimento bisogna affidarsi agli alberi: se formano un gruppo, lontano dalla strada, significa che lì in mezzo c’è la casa padronale della estancia; se invece scorrono lungo un’unica linea, hanno lo scopo di tracciare il confine tra due proprietà adiacenti.
Ritornando verso la Ruta 40 e la provincia di Mendoza, che avevamo lasciato qualche giorno fa, lo scenario cambia e alle infinite piantagioni di mais e fave si sostituiscono i vigneti di Malbec e Syrah. All’altezza di Agua Nueva rientriamo sulla Ruta 40, che si preoccupa subito di informarci che a Ushuaia mancano poco meno di tremila chilometri. L’altimetro è salito, senza che ce ne accorgessimo, di nuovo sopra i mille e prima di arrivare a Malargue. I boschi, gli alberghi e i bungalow ci indicano che questa zona è meta di vacanzieri. Siamo a ridosso delle Ande e, a pochi chilometri da qui, ci sono alcune località sciistiche argentine molto frequentate. L’afa ci ha lasciati e Malargue ci accoglie per qualche ora di relax. Arriviamo nell’ora della siesta, quando tra questi viali capita soltanto di vedere qualche auto che faticosamente attraversa il paese.
Domani faremo tappa a Chaos Malal, per poi arrivare domenica nella Cortina d'Ampezzo degli Argentini: San Carlos de Bariloche. Dopo la splendida divagazione porteña riprendiamo il nostro lunghissimo binario: la Ruta 40. Quasi rassicurati che ci abbia aspettato, e che sia ancora lì per portarci fino in fondo.
le foto e il video della giornata
Daniele Tagliavia
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