Partesa On The Road 20°

Partesa On The Road 20
Partesa On The Road 20° è una consegna estrema: il viaggio con cui Partesa festeggia 20 anni di attività, all'insegna della sua mission: distribuire ovunque il meglio. Un equipaggio di 6 persone, a bordo di un Eurocargo e di un Massif Iveco, è partito da Milano il 18 gennaio. Attraversando l'Ecuador, il Perù, la Bolivia e l'Argentina raggiungerà Ushuaia il 25 marzo per effettuare La Grande Consegna di Birra Moretti. Sarà un viaggio indimenticabile. Seguitelo giorno dopo giorno, su queste pagine.

24 marzo 2011

El Calafate - Rio Gallegos: pranzo nell'estencia Chali Aike


La nostra carovana oggi si sposta, e parte il nostro conto alla rovescia verso Ushuaia, verso la Grande Consegna di Birra Moretti. I venditori vincitori di “Mission On The Road 20°”, hanno cambiato le nostre routine, i nostri ritmi e l’atmosfera che circonda il nostro viaggiare. «La più bella sorpresa – mi dice Massimiliano Corio, venditore di Partesa Lombardia - è stato trovare un bel gruppo: molti di noi non si conoscevano, ma in poche ore si è creato un bell’affiatamento».
“Max” è una delle anime dell’Oc Lombarda che ha dominato la gara all’interno della forza di vendita ed è uno dei più carichi e allegri del gruppo. «Con il Perito Moreno – mi dice mentre con il suo cappello da cowboy entra nella jeep - siamo partiti subito forte: la visita al ghiacciaio è stata una cosa indimenticabile».

Partiamo: il Massif e l’Eurocarco stanno alla testa del convoglio di 7 jeep in viaggio da El Calafate e Rio Gallegos; una passeggiata di 350 chilometri d’asfalto impreziosita dalla visita all’estancia Chali Aike, che ci ospita per il pranzo.
Sul perfetto prato all’inglese di fronte la casa ci accoglie Gonzalo, il proprietario. Attorno a lui formiamo un cerchio silenzioso e curioso e lui ci presenta Pancho, un bellissimo Border Collie addestrato ad aiutare i gauchos nelle varie fasi dell’allevamento delle pecore.



«Lui – ci racconta mentre Pancho cerca in tutti i modi di farsi notare – riesce a spostare, guidato dal nostro gaucho, più di mille pecore da solo, ed è in grado di percorrere dodici chilometri in un solo giorno di lavoro».
Gonzalo ci porta a fare un giro di tutta l’estancia e organizza una piccola dimostrazione: una “malcapitata” pecora sarà la sua cavia per mostrarci come avviene una tosatura. Lei si lascia manipolare senza opporre resistenza, mentre lui le toglie di dosso un vello morbidissimo di circa 5 chili.
Durante il pranzo Gonzalo è indaffarato a portare chili di carne di “cordero” (agnello) per saziare la nostra enorme tavolata, ma riesco a chiedergli qualcosa in più sulle loro attività. «Purtroppo – mi racconta rammaricato – non riusciamo a vivere soltanto con l’allevamento delle pecore, così dobbiamo dedicarci anche al turismo e ad altre attività tra cui l’estrazione del petrolio. È paradossale – mi spiega - perché sono state proprio le fibre sintetiche ricavate dal petrolio, come ad esempio il nylon, a uccidere il mercato della lana. Mentre adesso è il petrolio che ci permette di andare avanti».



Il pranzo sta ormai per finire e dopo l’immancabile brindisi con Birra Moretti Gonzalo offre a tutti un bicchiere di Legui, un liquore tipico patagonico ricavato dalla canna da zucchero.
«La cosa che più mi è piaciuta – mi confida Massimiliano mentre lasciamo l’estancia e riprendiamo il cammino verso Rio Gallegos – è stata l’ospitalità: ci hanno accolto a casa loro e ci hanno messo subito a nostro agio. E poi erano sorridenti, sembrava che la nostra visita, per loro, fosse una festa».

le foto e il video di oggi



Daniele Tagliavia




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