Partesa On The Road 20°

Partesa On The Road 20
Partesa On The Road 20° è una consegna estrema: il viaggio con cui Partesa festeggia 20 anni di attività, all'insegna della sua mission: distribuire ovunque il meglio. Un equipaggio di 6 persone, a bordo di un Eurocargo e di un Massif Iveco, è partito da Milano il 18 gennaio. Attraversando l'Ecuador, il Perù, la Bolivia e l'Argentina raggiungerà Ushuaia il 25 marzo per effettuare La Grande Consegna di Birra Moretti. Sarà un viaggio indimenticabile. Seguitelo giorno dopo giorno, su queste pagine.

15 febbraio 2011

Lima: Partesa On The Road 20° nella comunità della Sagrada Familia


«Era il 1988. Avevo trent’anni e una vita normale. Uno dei miei 3 figli morì a soli sei mesi per una malattia congenita al cuore». Inizia così il racconto di Miguel Rodriguez Candia, il fondatore della Sagrada Familia. La piccola festa che hanno organizzato in occasione della nostra visita è appena finita. Lo stanzone, fino a un attimo prima riempito dalle voci dei bambini e dalla musica dell’orchestra del centro, è improvvisamente silenzioso e io chiedo a “hermano Miguel” – come lo chiamano da queste parti - qualche minuto per raccontarmi la sua storia. «Appena uscito dall’ospedale in cui era morto mio figlio – prosegue il suo racconto – mi sono imbattuto in un bambino di strada che aveva bisogno di cure ma non aveva i soldi per pagare. L’ho visto morire e quella stessa notte ho portato lui e mio figlio al cimitero per seppellirli. Uno accanto all’altro». Siamo seduti vicini ma il suo sguardo non riesco quasi mai a incrociarlo. È puntato chissà dove, insieme sognante e smarrito, nel ricordare il dramma che nel giro di poche ore lo ha convinto a dedicare la vita ai “niños” di strada. «In quel momento ho deciso – adesso mi guarda negli occhi - che era iniziata una guerra. Una guerra per salvare questi bambini».



(Morena Zucchelli e Hermano Miguel)


La guerra di Miguel inizia lasciando il lavoro il giorno dopo la morte del figlio e andando per strada, in mezzo ai “niños de la calle”. «Una sera ho dato da mangiare a quattro di loro e li ho ospitati per la notte. Il giorno dopo hanno portato altri bambini a casa mia ed è cosi che tutto è cominciato. Un mese dopo ho venduto tutto e sono venuto a stare qui, su questo terreno, all’epoca di proprietà di un sacerdote italiano».
Oggi nel centro, dopo 22 anni di attività, i bambini ospitati sono 800, dai 3 mesi ai 17 anni di età. Alcuni sono orfani, quasi tutti vengono da famiglie poverissime che non sono in grado di garantirgli una vita dignitosa. Ci accoglie Morena Zucchelli, responsabile di Coopi Perù che con progetti di adozione a distanza sostiene le attività della Sagrada Familia. Il centro è su una piccola altura che domina il quartiere di Zapallal, all’interno del distretto di Ventanilla. Prima di pranzo ci conducono per una breve visita del centro. Loro, i bambini, ci girano intorno, sono incuriositi dai nostri mezzi e dalla nostra presenza. La sorpresa più bella l’abbiamo entrando nel “nido” della Sagrada Familia dove vivono i bambini più piccoli, alcuni neonati. Luca, che si era chinato per fare delle riprese, in un attimo è “assalito” da tre di loro. Sandro e Ignazio sono subito circondati e non riescono più a fare un passo. Io mi siedo accanto a una bambina e subito “accerchiano” anche me. Anche Corrado e Giulia, due cooperanti che lavorano qui a Lima per Coopi, non sfuggono a questo tsunami di affetto e voglia di contatto. È il momento per noi più bello della visita. Loro hanno tanta voglia di giocare, sono divertiti dalla telecamera e dalle nostre macchine fotografiche. Noi, inizialmente sorpresi e spiazzati, ci lasciamo coinvolgere e ci divertiamo con loro.
Morena Zucchelli ci racconta di quanto sia importante l’educazione nell’attività del centro. E Miguel, orgoglioso, ci racconta di alcuni ragazzi che sono passati da qui e che adesso sono laureati. Uno di loro è un medico, e adesso lavora nella clinica del centro.
Dopo il pranzo nella mensa della Sagrada Familia è il momento della consegna solidale ai bambini del centro. È Il motivo per cui siamo venuti fin qui: portare il sostegno di Partesa a questa piccola comunità. Miguel ci mostra la clinica Alegria-Madre Coraje: infermeria, medicina generale, odontoiatria, ostetrica e assistenza diagnostica attraverso un centro di ecografia e di radiografia odontoiatrica. Presto anche un reparto di pediatria e una sala degenze al secondo piano, attualmente in fase di ristrutturazione.
La visita alla clinica chiude la nostra giornata qui alla Sagrada Familia. Per noi è tempo di andare ma prima chiedo a Miguel cosa vede nel futuro suo, e di quello del suo centro. «Vorrei un futuro in cui tutti siamo uguali. Un futuro in cui questo centro diventi un grande museo, un monumento».

A cosa?

«A quello che non sarebbe mai dovuto esistere».






Daniele Tagliavia



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