Partesa On The Road 20°

Partesa On The Road 20
Partesa On The Road 20° è una consegna estrema: il viaggio con cui Partesa festeggia 20 anni di attività, all'insegna della sua mission: distribuire ovunque il meglio. Un equipaggio di 6 persone, a bordo di un Eurocargo e di un Massif Iveco, è partito da Milano il 18 gennaio. Attraversando l'Ecuador, il Perù, la Bolivia e l'Argentina raggiungerà Ushuaia il 25 marzo per effettuare La Grande Consegna di Birra Moretti. Sarà un viaggio indimenticabile. Seguitelo giorno dopo giorno, su queste pagine.

10 febbraio 2011

Per le strade di Guayaquil: dal Malecón alla collina di Santa Ana

La nostra seconda giornata in Ecuador parte di buon mattino. La notte ci ha tolto la stanchezza del viaggio e le scorie del jet lag. Luca, il nostro videomaker e Ugo, il nostro fotografo, hanno voglia di andare in giro a raccogliere immagini e suggestioni. A dispetto di un’atmosfera vivace e colorata, questa è una città con un tasso di criminalità altissimo e in albergo ci raccomandano di non addentrarci verso ovest, lontano dalla riva del fiume, ma di restare nella zona vicina al Malecón, sulla riva del Guayas. In strada solito caos e soliti clacson. Al rumore delle auto si aggiunge però uno sfondo insolito: i fischi. Per strada fischiano tutti: i vigili per regolare il traffico, i venditori ambulanti, i tassisti e i lustrascarpe per attirare clienti. I mendicanti nella speranza di qualche offerta. Il fischiare continuo ci abbandona soltanto una volta arrivati al Malecón, in riva al fiume. Il letto del Guayas in questo punto è enorme, a stento si vede la sponda opposta. L’acqua fluisce lenta mentre barconi carichi di merce, o piccole barchette private, lo attraversano pigramente .
Il Malecón, oggetto di una imponente opera di regeneración urbana completata nel 2001, ospita un museo antropologico e di arte contemporanea, alcuni bar, ristoranti, e uno splendido giardino tropicale. Lo percorriamo tutto e ci ritroviamo ai piedi di una collinetta che quasi ci sorprende, e che ci ricorda che la realtà della città é diversa da quella, più occidentale e ricca, che abbiamo trovato nei dintorni dell’albergo. Decine di case con le facciate color pastello formano un tappeto omogeneo, interrotto soltanto dalle molte antenne che svettano sulla punta della collina. Le case sono schiacciate una sull’altra, sembrano ammassate. Senza strade a dividerle o giardini a dare loro respiro.




Si tratta della collina di Santa Ana, su cui è arrampicato il barrio di Las Peñas, primo nucleo urbano di Guayaquil. Una ragazza Guayaquile
ña, incuriosita dal nostro accento, ci chiede da dove veniamo e cosa facciamo lì. Ne approfittiamo per farci raccontare qualcosa di più sul quartiere. «Las Peñas – ci racconta – è il nucleo originario di Guayaquil. Sulla collina sono nate le prime case, poi da lì la città si è allargata lungo il fiume. Negli ultimi decenni moltissima gente si è spostata qui dalle campagne circostanti. Quito rimane la capitale culturale e politica dell'Ecuador ma il cuore economico del paese è qui».

Finiamo il nostro piccolo tour mattutino al ristorante tipico La Canoa, nella piazza dominata dalla Cattedrale di Nostra Signora della Mercede: dal cheviche de Camarrones al caldo de gallina, dal churrasco criollo ai platanos fritti, il ristorante ci offre una piccola enciclopedia della cucina locale.

Nel pomeriggio Sandro ci lascia per andare al porto, dove il Massif e l’Eurocargo vengono ispezionati dai doganieri Ecuadoriani. Al suo ritorno la notizia che aspettavamo: domani mattina all’alba si torna al porto per le ultime firme e per il ritiro dei mezzi: la nostra “casa” per i prossimi due mesi.


Daniele Tagliavia


1 commento:

  1. Mi sembra di essere in viaggio anch'io!!!
    Ciaooooooooo Mamma

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