Partesa On The Road 20°

Partesa On The Road 20
Partesa On The Road 20° è una consegna estrema: il viaggio con cui Partesa festeggia 20 anni di attività, all'insegna della sua mission: distribuire ovunque il meglio. Un equipaggio di 6 persone, a bordo di un Eurocargo e di un Massif Iveco, è partito da Milano il 18 gennaio. Attraversando l'Ecuador, il Perù, la Bolivia e l'Argentina raggiungerà Ushuaia il 25 marzo per effettuare La Grande Consegna di Birra Moretti. Sarà un viaggio indimenticabile. Seguitelo giorno dopo giorno, su queste pagine.

18 febbraio 2011

Nazca-Chaluhanca-Cusco: le Ande


Per Ugo, Luca ed Ermes la giornata inizia presto. Alle 8 sono già all’aeroporto di Nazca, proprio accanto al nostro albergo per sorvolare le famigerate linee. L’aereo li porta su tutto l’altopiano, ornato da queste figure gigantesche e perfette nelle proporzioni. In buona parte ancora un mistero.
Stavolta però è inutile che sia io a raccontare. Lascio la “parola” a Luca.



Lasciamo Nazca e le Ande non si fanno attendere. Appena usciti dal centro abitato la strada inizia a salire, vertiginosamente. Dopo circa un’ora siamo già a 2500 metri sul livello del mare. Dopo due ore superiamo i 4mila, e a circa metà tappa l’altimetro del nostro navigatore segna 4545 metri. Ci siamo tutti adeguatamente preparati allo sbalzo altimetrico, ma un’ascesa così veloce si fa sentire sulle gambe, sul fiato e sulla testa. Dà un senso di torpore difficile da descrivere. L’ascesa (per fortuna) finisce. La strada si fa orizzontale e finiscono i tornanti. Stavolta l’arido rossastro della salita cede il passo a prati fioriti, pascoli, e piccoli laghetti immersi in una nebbiolina surreale. La sensazione è di essere sospesi. La consapevolezza di essere così in alto dà una vertigine singolare. È tutto diverso da quello che abbiamo visto sino a ora, sembra quasi un altro Perù: sembra quasi che quell’ascesa fosse stata messa lì apposta, così ripida e arida, per marcare una differenza. A me viene in mente il destino di chi naviga e approda su un’isola lontana da tutto. L’ascesa veloce, solitaria, ripida, desolata e a tratti pericolosa è il nostro mare, gli altipiani verdi e sterminati il nostro approdo. Facciamo in tempo ad abituarci allo splendido abbandono di queste zone ed eccoci a Puquio, dove ci fermiamo per il pranzo.
Ripartiamo e l’altimetro (per fortuna) inizia a scendere. Mille metri più in giù ci ritroviamo dentro un canyon solcato da un fiume che la strada segue fedelmente fino a portarci a Chaluhanca. Dopo 8 ore di ascese, discese e tornanti possiamo finalmente riposarci: la ninna nanna ce la suona il fiume Huanca, che non vediamo ma che deve essere molto vicino e che si fa molto sentire.



Oggi riprendiamo il cammino verso Cusco. Il paesaggio cambia ancora. Sembra di essere tra le Alpi: fiumi, ruscelli e la strada che corre lungo il fiume Huanca per decine di chilometri. Qui le Ande sono generose con l’uomo: campi rigogliosi, terreni coltivati e terrazzamenti. Incontriamo lama, tori, galline, maiali, capre. Qualche volta sonnecchiano sui prati, altre pascolano svogliatamente proprio in mezzo alla carreggiata, incuranti del nostro passaggio. Qui i padroni di casa sono loro.
A poco a poco però la mia attenzione si distoglie dallo spettacolo della natura per dedicarsi allo spettacolo dell’uomo. I volti andini sono affascinanti: scuri, solcati da rughe che sembrano scavate nel legno, gli occhi a mandorla. E poi i colori: per un curioso gioco qui i colori non ornano più le case, le auto e gli autobus. Li hanno abbandonati e ora fanno mostra di sé sugli abiti delle persone. Piccole figure che abitano il ciglio della strada con i loro cappelli, le loro gonne e i loro maglioni coloratissimi. Sembrano incuranti della meraviglia che hanno intorno, quasi assenti. Calati nel tempo, lentissimo, dell’andatura dei muli a cui si affidano per i loro piccoli trasporti.
L’arrivo a Cusco, nel pomeriggio, toglie il fiato: improvvisamente si apre una valle completamente circondata da pendii su cui la città è distesa. Domattina ci concederemo un piccolo tour della città ma poi partiremo per Agua Calientes da dove il giorno dopo partiremo diretti a Macchiu Picchiu. Nel cuore delle Ande, nel cuore della civiltà Inca.



Daniele Tagliavia





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