Sole, caldo e la Ruta 40. Era ora.
Dopo il rinvio di due giorni a causa del maltempo e dei possibili rischi, oggi finalmente percorriamo i primi 90 chilometri della striscia d’asfalto che ci porterà fino a Ushuaia. «Cominciare la Ruta 40 – mi confessa Sandro, come sempre alla guida del Massif – è stato emozionante: i vigneti, i piccoli guadi, e il verde tutt’intorno sono stati di sicuro un buon inizio. Soprattutto dopo i problemi che abbiamo incontrato sino ad ora. Mi è dispiaciuto non poter solcare il passo Abra de Ancay, ma quel tratto di strada era chiusa in tre punti e sarebbe stato troppo pericoloso tentare di passare».
La prima piccola emozione sulla strada più famosa del Sudamerica me la danno dei piccoli cartelli che a ogni chilometro marcano la distanza da Ushuaia. Immaginare che all’altro capo della strada ci sia la punta estrema della Patagonia, a due passi dal polo sud è suggestivo. Viene da pensare ai mille paesini che attraverseremo, ai molti giorni di viaggio che ci separano da Ushuaia, a tutti gli incontri che faremo, e al film dell’Argentina che ci passerà davanti agli occhi.
«Sono curioso – mi dice Sandro – di visitare tutto quello che c’è lungo la strada: nella prima parte la zona di Mendoza, più a sud i dintorni di Bariloche e poi ovviamente tutta la Patagonia. Il bello della Ruta 40 è la sua varietà: dalle bellezze del paesaggio ai siti archeologici, sono 5000 chilometri che soddisfano tutti i palati. Io non vedo l’ora di visitare il parco di El Payen, con i suoi 800 vulcani e las cuevas di Las Manos, con le sue pitture antiche di 13 mila anni». L’inizio della Ruta 40 segna anche il giro di boa del nostro viaggio. E così chiedo a Sandro un piccolo bilancio. «Il saldo – mi dice tradendo il suo passato da commercialista – è positivo. Nonostante qualche piccolo problema alla dogana di Guayaquil e il maltempo sulle Ande abbiamo rispettato i tempi che c’eravamo dati e stiamo rispettando la tabella di marcia».
Domani la tabella recita 284 chilometri, destinazione Aimogasta.
il video e le foto della giornata
Daniele Tagliavia
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